venerdì 12 ottobre 2012
Musica e scacchi: intervista ad Ennio Morricone
Decido di iniziare questo blog riportando una mia intervista di molti anni fa a Ennio Morricone, pubblicata sulla rivista Torre & Cavallo (giugno 1991).
Ennio Morricone, grande appassionato di scacchi, ha affermato, tra l'altro, che "gli scacchi hanno a che fare più con la musica che con la pittura" e che "gli scacchi sono una filosofia [...] capisco quelli che si mettono a giocare a scacchi in modo professionale".
La musica di Ennio Morricone è sempre significativa quanto l'immagine, centrale come i momenti culminanti della resa dei conti, sempre presente nelle favolte per fanciulli diventati adulti. Una dose di follia, di mania di onnipotenza, di egocentrismo primordiale di trova in ogni scacchista, in ogni giocatore di qualsiasi gioco, in ciascuno di noi.. ed Ennio Morricone è un appassionato di scacchi.. Come poteva non esserlo?!
Siamo nella casa del Maestro, in un grande salone confortevole e silenzioso, nonostante il rumore e il traffico del centro di Roma siano in fondo a una scalinata.
La nostra amica Daniela Romano ha detto che gli scacchi hanno a che fare più con la musica che con la pittura, perché in essi c'è scansione temporale. Non a caso molti musicisti riescono bene negli scacchi, forse più di quanto accada ad esponenti delle arti visive.
Sì, probabilmente c'è qualcosa di vero. Nella musica c'è energia, spazio, tempo.. nella pittura il tempo è assente, c'è spazio.
Ora Ennio guarda il soffitto, sembra che parli con se stesso, lentamente.
L'energia no, a meno che...l'energia del tratto, del colore.. forse in questo senso c'è. Nella musica ci sono tempo ed energia, in movimento.
Chissà se altri esponenti delle arti visive troverebbero qualche argomentazione, che a noi non viene in mente, contro quest'idea. Un' altra pittrice, la spagnola Isabel Fernandez- quindi quel che dice può essere interessante perché frutto di una mentalità e sensibilità diverse dalle nostre- ha esposto quest'idea: "..ascoltare è un'attività più spirituale che vedere. La vista è un senso più istintivo, animale, richiede solo il controllo tecnico della mente sulla mano e sugli altri strumenti. La bellezza nella pittura è un fatto. Quindi, ascoltare, che è solo apparentemente passivo, è superiore a vedere". Probabilmente in questa valutazione c'è un modo troppo professionalmente deformato di intendere il trattamento dell'immagine come un processo operativo. Forse, ascoltare e vedere alla fine si fondono nel comprendere.
Tutto ciò è stimolante, comunque l'udito implica un'elaborazione temporale (il suono si svolge nel tempo). Il caso del cinema è particolare: immagine e suono sono ambedue in divenire. Il cinema serve sia la vista che l'udito. Spesso la gente, e purtroppo anche i registi, trascurano l'udito per la vista, non pongono la stessa attenzione e pretendono in modo diverso e sbagliato, contraddittorio, da essi.
Ad esempio, l'importanza che si dà all'immagine è centrale, ma non si pretende che l'occhio ne recepisca contemporaneamente due o più. Invece il suono è sottovalutato, fa da contorno, e si pretende che dialoghi, si pretende che musica e rumori siano presenti e recepiti insieme dall'orecchio. Ciò è impossibile, la concentrazione non può dividersi, anche l'udito ha le sue esigenze e non può seguire due fonti sonore o suoni allo stesso tempo, come l'occhio non può recepire due immagini contemporaneamente. Forse la gente e i registi dovrebbero allenarsi di più ad ascoltare.
Cosa sono gli scacchi per lei?
Gli scacchi sono una cosa importante. Gli scacchi sono molto più di un semplice passatempo, e già sarebbe abbastanza se fossero soltanto un gioco. Gli scacchi sono una filosofia.
Gli scacchi come filosofia. Ecco un tema molto interessante sul quale non posso dilungarmi per motivi di spazio, però posso annunciare che nel prossimo numero di Torre & Cavallo comparirà su tale argomento un breve articolo del giornalista Stefano Fabbri.
Intanto Ennio riprende a parlare.
Gli scacchi sono uno specchio della lotta della vita. Ci si può specchiare in essi e capire aspetti del proprio carattere. Possono essere un mezzo per entrare dentro noi stessi...
Ed anche nella personalità degli altri, degli avversari e degli amici con cui si gioca, si analizza..
Sì, è vero. Giocare a scacchi è un'attività utile, bella, se avessi più tempo lo farei più spesso. Capisco quelli che si mettono a giocare a scacchi in maniera professionale. Però gli scacchi non devono essere trattati per denaro.
Ma applicarsi agli scacchi, studiare, e tendere alla perfezione implica una dedizione simile a quella che devono avere campioni del tennis e altri sport o di chi fa della propria attività artistica una professione.
Certamente.
Quindi ritiene giusto che esista una dimensione professionistica del gioco degli scacchi?
Sì, come esiste per il tennis, o il calcio, anzi, giocare a scacchi implica un'applicazione superiore a quella che serve per il calcio.
Eppure ci sono calciatori pagati spropositamente. Comunque, c'è tanta gente disposta a pagare per veder qualcuno fare una cosa, esprimere una capacità, dare spettacolo.. Ma lasciamo perdere questo discorso che porta a luoghi comuni sulla società dei consumi.
Quali sono i campioni che le piacciono di più?
Beh, senza dubbio Fischer, forse anche perché appartiene a un'epoca in cui dedicavo più tempo agli scacchi, e poi Karpov.. sì ovviamente anche Kasparov, che è stato un po' gradasso in diverse occasioni. E poi Karpov mi piace perché è uno sfortunato, ha perso incredibilmente l'occasione di riconquistare il titolo nel quarto match. Inoltre, per quel che posso capirne io di scacchi, mi pare abbia raggiunto e mantenuto la perfezione per un periodo di tempo lunghissimo.
Viene alla mente il tennista Connors, dopo tanti anni è sempre stupendamente appassionato alla sua disciplina, sempre ai massimi livelli, nonostante tanti ragazzini prodigio che arrivano, vincono, e poi se ne vanno, come Mc Enroe.
Ma, tornando agli scacchi, Kasparov non sembra uno che se ne va! Sarà interessante vedere la sua longevità. Mi tolga una curiosità: a che livello gioca il Maestro di musica Ennio Morricone?
Una breve risata, poi:
Se questa chiacchierata è finita potremmo fare una partititna, e se non ci bastasse il tempo potremmo continuarla telefonicamente. Le dò un'idea: perché non gioca una partita con ogni personaggio che intervista?
Sì è un'idea divertente, la terrò presente. Intanto possiamo iniziare noi.
Ennio mi porta nel suo studio, mentre sistemiamo i pezzi chiedo:
Riesce a coltivare la passione per gli scacchi?
Gioco raramente con mio figlio, qualche volta ci vediamo con degli amici e facciamo delle lampo. Devo dire che sono peggiorato proprio da quando ho iniziato a giocare blitz.
Prendo il bianco?
Sì, prego.
1. d4 Cf6 2. c4 e6 3. Cc3 d5
Ho pensato un po' prima di evitare la Nimzoindiana e rientrare in una partita di Donna: pensavo che in tal modo Ennio avrebbe resistito di più.
4. Ag5 Cbd7
Qi devo dire che ero curioso di verificare se il mio illustre avversario cadeva nel vecchio trucco 5. cxd5 exd5 6. Cxd5? Cxd5 7. Axd8 Ab4+ ed il Nero guadagna un pezzo.
5. e3 a6 9. 0-0 b5 10. Ab3 Ab7
No, non lo è.
5... Ae7 6. Cf3 0-0 7. Ad3
Questa è una mossa deboluccia, Tc1 o Dc2 cercano di evitare la perdita del tempo, che ora avverrà.
7...dxc4 8. Axc4 9. 0-0 b5 10. Ab3 Ab7 11. Tc1 c5 12. d5 exd5 13. Cxd5 Cxd5 14. Axd5
Dovrei fare il genlteman e non dire di aver fatto ripetere la mossa a Ennio (che aveva giocato 14. Axe7?? Cxe7) ma, considerando quel che è accaduto dopo.. cerco di difendere così il mio amor proprio.
Da quanto tempo non gioca qualche torneo o non passa una serata con degli scacchisti?
14...Axd5 15. Dxd5 Axg5 16. Dxg5
Sono molto contento, avrò sicuramente ancora Ennio Morricone a mia disposizione per un bel po' di tempo, infatti questa posizione è così piatta da non permettere gravi errori a nessuno.
Tornei non ne gioco da tantissimo tempo. Mio figlio è arrivato alla seconda nazionale. Purtroppo non ho tempo.. Però, come ho detto, qualche volta mi vedo con degli amici, ad esempio proprio ieri ho giocato con il compositore Egisto e ho pattato. Egisto ha vinto una partita a Mariotti pochi giorni addietro, il 14 aprile, in occasione della simultanea che Sergio ha tenuto per l'inaugurazione della nuova sede dell' Accademia Scacchistica Romana. Quindi sono molto soddisfatto.
16... c4 17. Dxd8 Tfxd8 18. Tfd1 Rf8 19. Td6 Cc5 20. Tcd1 Re7 21. Txd8 Txd8 22. Cd4 Rf6 23. Rf1 Ca4 24. Td2 Tc8
Qual è stato il periodo in cui ha giocato meglio?
Circa 15 anni fa. Mi vedevo spesso con il Maestro Riccardo Ianniello. Allora era un giovane promettente e giocando con lui, più che studiando, feci buoni progressi. Oggi non solo no ho tempo, ma spesso sono troppo stanco per impegnarmi negli scacchi, persino contro i computer. Ne ho due, cioè ho il programma Sargon per un computer, e la scacchiera elet ronica Mephisto.
Intanto è arrivato il momento di fare qualcosa nella partita, vorrei tirare qualche trucco, basato sulla maggioranza di pedoni ad Ovest:
25. Ce2 b4 26. Td6+ Re7 27. Txa6 Cxb2 28. Cd4 c3 29. Tc6 Rd7 30. Txc8 Rxc8 31. Re2
Quel che segue non l'ho detto ma solo pensato: ma che ho combinato? come posso evitare la perdita del pedone b4 conseguente a Cd4-c2? E' il colmo , sto per perdere con un giocatore di seconda categoria nazionale... E non mostra ombra di emozione. Accidenti alla distrazione e al mio desiderio di non battere subito Ennio Morricone per avere più tempo per parlargli.
Calma! Mi viene in mente l'idea di portarla il più alle lunghe possibile, al fine di spospendere e continuare telefonicamente, o meglio, non continuare più.
31... Rb7 32. Cc2 Rc6 33. Cxb4+ Rb5 34. Cc2 Rc4 35. Ca3+ Rb4 36. Cc2+ Rc4
Non è facile vincere, forse mi posso accontentare di aver pattato con lei.
Ennio sta per ripetere la mossa, e io per scrivere "patta" sul foglietto che mi ha fornito per segnare le mosse, quando dice:
Beh, voglio provare a giocare ancora.
Ma che, mi prende anche in giro?
37. g4 Ca4 38. Ca3+ Rb4 39. Cc2 Rc4
Forse ora si deciderà a far patta?
40. e4
No.
40... Cc5 41. Re3 g5 42. f3 f6
A questo punto chiedo candidamente:
potremmo continuare telefonicamente, perché si è fatto tardi e il finale necessita di un certo studio?
Sarà interessante analizzarlo per scoprire il modo migliore di sfruttare il piccolo vantaggio del bianco.
Sì va bene. Io la ringrazio per non avermi massacrato in poche mosse.
Non dica così, l'ho aiutata meno di quanto lei creda, ed il mio finale è inferiore. Sono invece io a ringraziarla. Mi dica un'ultima cosa: lei pensa che gli scacchi siano un gioco troppo competitivo, maschilista, cattivo?
(sto pensando alle mie emozioni in questa partita "amichevole").
Poi risponde lui:
Ma no, nella vita c'è la competitività, così c'è anche negli scacchi. E non credo che siano maschilista più di ogni altra disciplina agonistica.
Ha ragione. In fondo una sconfitta a scacchi non può che far ridere della propria stupidità, qui non c'è sfortuna, tutto è visibile e prevedibile. Le partite non terminano tutte pari solo perché tutti commettiamo degli errori.
E mentre sorrido penso: questa è proprio la classica giustificazione "mal comune mezzo gaudio".
Mentre Ennio mi accompagna alla porta, sparo un altro paio di domande:
Le è mai capitato di giocare e sentirsi imbarazzato contro una donna?
No, non mi sono mai sentito imbarazzato. Anzi, mi è capitato di vincere con una Maestra, di cui non dirò il nome, e ne sono lusingato.
Si considera un giocatore di scacchi combinativo o posizionale?
Beh, mi piace il gioco chiuso. Poi, quando ho sviluppato i pezzi e la posizione me lo consente, sì, mi piace anche fare un bell'attacco, combinare.
Caro Maestro, lo prevedevo.
Successivamente ho rivisto Ennio Morricone, e abbiamo discusso della partita interrotta. Voglio chiarire che, se è vera la sorpresa del momento in cui ho perso il pedone, ho altresì esagerato il mio disappunto allo scopo di divertire un particolare lettore... Ennio Morricone. Quello che segue è una testimonianza del livello di gioco del mio illustre avversario: non credo che il finale sia vinto dal Bianco.
Poi Ennio e io abbiamo analizzato un po' la posizione e concluso che con 43.Ce1 Ca4 44. Cd3 Cb2 45. Cc1 Cd1+ 46. Re2 Cb2 la patta sembra inevitabile.
Sono passati ventun anni da quando presi in gestione la rivista Torre & Cavallo, e ottenni quest'intervista.
Sono un ammiratore incondizionato del grande compositore, che purtroppo non ho più avuto occasione di incontrare, ma solo di seguire nelle sue apparizioni in tv. Penso che sia l'italiano più importante che gioca a scacchi e dobbiamo ringraziarlo per aver creato e donato l'inno delle Olimpiadi degli Scacchi svoltesi a Torino nel 2006.
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